Storia
La Camera di Commercio ed Arti di Teramo viene istituita con regio decreto del 31 agosto 1862 (n. 814). Nei primi anni di vita non fu realmente operativa nonostante il susseguirsi ala guida di notabili locali come Presidenti. Il vero motore dell'Ente fu rappresentato dalla presidenza di Giuseppe Cerulli Irelli che, a oltre un decennio dall'istituizone dell'Ente, riuscì, finalmente, ad ottenere l'iscrizione dei commercianti e degli artigiani alla Camera di Commercio, in modo da garantire il gettito della tassa relativa e dare una forma organizzativa a questa istituzione accompagnandola fino ai nuovi anni del nuovo secolo.
Il problema principale cui la Camera dedicò le proprie energie, fu quello della rete stradale particolarmente arretrata che rallentava l'espansione agricola e commerciale della provincia, oltre alle iniziative dedicate all'industria serica e alla formazione professionale.
Già a partire dalla fine dell'800 la Camera discusse anche un progetto di Traforo del Gran Sasso. Nel 1927, con l'istituzione dell'omonima provincia, il Consiglio Provinciale dell'Economia, subentrato all'ente camerale in epoca fascista, perse la competenza sui territori passati alla nuova provincia di Pescara.
Con il 1945, tramontata l'epoca dei Presidenti-Prefetti, nel seconodo dopo guerra la Camera di Commercio si adoperò nel rilancio economico ed industriale della provincia: da un lato intervenendo nella valorizzazione di alcuni impianti produttivi, dall'altro attirando l'attenzione sul tema con convegni di portata nazionale.
Nei decenni lo sviluppo delle infrastrutture e la promozione delle numerose imprese artigiane sul territorio costituirono gli impegni principali degli organi camerali di Teramo.